Dal punto di parcheggio si arriva a ridosso del Molino Pietro Agostinelli.
L’interno dell’area risulta interdetto al pubblico con possibilità di accedere attraverso dei varchi sulla recinzione, l’accesso al luogo comporta grandi rischi sulla propria sicurezza.
Il percorso presenta grandi criticità come passaggi esposti, mancanza di barriere di protezione e strapiombi nel vuoto con altezze di circa 20 metri. L’interno dell’edificio risulta in buone condizioni di stabilità, è totalmente sconsigliato a coloro che non abbiano esperienza di come muoversi all’interno di edifici pericolanti.
Il Molino Pietro Agostinelli si presta per la fotografia di architettura industriale, archeologia industriale e street art.
Le caratteristiche del luogo sono le numerose opere di street art presenti ad ogni piano dell’edificio, facendo in modo che diventasse uno dei laboratori di street art romana più interessanti in città. Tra i vari artisti che hanno dipinto e lasciato le loro opere all’interno del Molino Pietro Agostinelli troviamo 0707, Querty, Pisky, Pier The Rain, Mauro Sgarbi e Riky Boy.
All’interno del Molino sono presenti alcuni macchinari per il processo produttivo delle farine, con qualche elemento di archeologia industriale.
Si consiglia di utilizzare un obiettivo grandangolare con lunghezza focale pari o inferiore ai 16 mm per cogliere la maggiore ampiezza all’interno delle varie stanze.
La luce nelle ore centrali della giornata può risultare in parte sovraesposta ed in parte sottoesposta, per evitare ciò è consigliabile una giornata nuvolosa.